La Summer School comincia!

Anche se non hai mai attraversato gli spazi di un carcere, puoi immaginare cosa significa per un ragazzo detenuto trascorrere il tempo più bello: l’estate, in un luogo senza tempo! 

Senza alcuna intenzione di creare narrazioni distorte, ma entrare in carcere è un viaggio interiore e anche fisico, l’attraversamento di una frontiera: allontanarsi dal noto per imbattersi in un mondo disconnesso, che propone logiche molto diverse, centrate sulla solitudine e l’invisibilità.
Può avere senso una Summer School in carcere? 
In un carcere minorile l’estate può essere: alienazione, abbandono e noia, ma anche tentativo di trasformarla in un giardino parlante, in un’aula a cielo aperto e in una scena viva del mondo.
Qualcosa può accadere per farla profumare di futuro?
Nella Summer School il potere della cura collettiva amplia lo spazio di possibilità, creando un flusso inarrestabile di eventi che toccano il privato dei singoli e la vita collettiva; uno sforzo di guarigione che trasforma il carcere in un luogo di sperimentazione e di convivenza e quindi di reciproca e possibile determinazione.

Allora serve la Summer School per generare attenzione, consapevolezza e dibattito sul sistema della detenzione minorile per ampliare la platea dei soggetti attivi nell’impegno per l’integrazione, la riduzione delle diseguaglianze e la prevenzione dei reati.
La Summer School anche nella seconda edizione sarà costruita come percorso di educazione informale e trasformativo con una lunga durata, che abbraccia i mesi di luglio e agosto. Ha una sua forte valenza anche sociale, perché cerca di congiungere pezzi distanti di comunità: i ragazzi del carcere, l’area educativa e gli operatori esterni con artisti, designer, esperienze di innovazione e d’impresa, università e terzo settore.
Il mare dentro è un controtempo che nasce da un continuo movimento tra possibilità e impossibilità, per rompere la distanza verso un mondo che non si conosce… Dalla fiction Mare Fuori  nasce una traccia che  racconta di un carcere di un’area interna, tra le  montagne che, a volte, appaiono anche più grandi e tolgono la vista mettendo in crisi la speranza di un fuori.

Presenteremo il programma lunedì 24 con i ragazzi dell’IPM, la direttrice Marianna Adanti, Lidia De Leonardis, Direttore CGM Napoli, Rosy Russo, Fondatrice del manifesto Parole O_Stili, Paolo Landri, Dirigente di ricerca CNR, Raffaella Vitelli, Responsabile Summer School

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